Il rapporto con la Croce e la redamatio

La meditazione di domenica sera, che ha visto ancora una volta una bella presenza di paolani e non solo, ci ha confermato che le persone più che mai alla ricerca di una risposta al dolore, alle sofferenze, a quelle situazioni in cui ci verrebbe da dire: Dio dov’è?! E ci ha fatto capire che le persone riconoscono ancora oggi, nonostante siano trascorsi secoli dalla sua morte, in San Francesco di Paola, un maestro, una guida, un fratello a cui rivolgersi per compiere un cammino di fede autentico, che ci porti alla sua stessa fiducia che egli nutriva in Dio.

San Francesco sin dall’esperienza a San Marco Argentano, nel corso dell’anno votivo, trova nella Croce il fondamento della sua vita spirituale: passava notti intere dinanzi al Crocifisso, scrive l’Anonimo, così farà nella grotta a Paola, così farà in Francia, sino alla morte. E questo amore, questa devozione la volle trasmettere a quanti incontrava, a quanti chiedevano la sua intercessione, ma anche a quanti lo avevano voluto seguire.

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