La trasfissione
Il brano sulla trasfissione tratto dal Vangelo di Giovanni, è stato il centro della seconda meditazione, che Mons. Morosini ci ha offerto. Carica di contenuto prezioso, la riflessione su questo passo, ci ha portato a considerare il sacrificio dell’Agnello perfetto, il vero Agnello immolato per la nostra Salvezza, di cui gli agnelli dell’Antico Testamento erano solo prefigurazione. Questo Agnello Pasquale dal cui seno è fuoriuscita l’acqua viva dello Spirito è il Cristo Crocifisso, dal suo costato è sgorgata la Salvezza per chiunque crede in Lui. Quello che era ovviamente il segno della morte per coloro che vi assistevano, la Croce, è per San Giovanni il segno della Nuova Vita guadagnataci da Gesù. San Giovanni ha contemplato il cuore trafitto di Cristo è ha compreso quello che realmente era accaduto. Solo lo sguardo contemplativo può permetterci di vedere la vittoria del Crocifisso.
Come si può ben intendere, ciò che tante volte è ovvio e sapiente per il mondo di oggi, è stoltezza davanti a Dio, e ciò che per il mondo è follia, è sapienza dinanzi a Dio. Le parole di San Paolo: “Noi predichiamo Cristo Crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani” restano attualissime per ogni cristiano che vive questo paradosso della fede in un Dio Crocifisso.