Lo sguardo fissso su Gesù

Riassumere una giornata di esercizi spirituali non è possibile, perché Dio parla ad ognuno in modo diverso. Certo, dal punto di vista dei contenuti anche quest’oggi non sono mancati spunti su cui soffermarsi con attenzione.

Le meditazioni dalla mattina sono state improntate su alcuni passi della lettera agli ebrei, in particolare quelli che riprendono il tema del fissare lo sguardo in Gesù, fissare lo sguardo nel crocifisso. La contemplazione di Gesù e della sua Croce che ha impregnato anche l’esistenza del nostro San Francesco di Paola, è la forza nel momento dello sconforto, ma anche il senso, la motivazione, ciò che mi porta ad accogliere quella difficoltà che si manifesta nella mia vita, quella malattia, quel disagio, quel fallimento. Solo alla luce della Croce, troviamo l’energia per andare avanti.

Ma la croce non va solo accettata, San Francesco ci insegna che dobbiamo amarla. E come si può amare il dolore, la sconfitta ecc.? Il punto è amare Colui che ha voluto patire tutto questo e molto di più, pur non avendo colpa, e l’ha fatto per noi, perché ci ama. Contemplando quest’Uomo-Dio crocifisso, io imparo ad amare la Croce, ad afferrarla, come San Francesco sul punto di morte e a baciarla, perché so che la Croce è Redenzione, è Perdono, è Misericordia e Dio l’ha portata prima di me e continua a portarla con me.

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