Sequela Christi e contemplazione

Dopo l’Introduzione del primo giorno, che ha dato inizio a queste giornate di meditazione e preghiera, oggi ci siamo già immersi nell’atmosfera degli esercizi spirituali. I partecipanti con grande attenzione hanno seguito le parole dell’Arcivescovo il quale ha affermato che, parlare di trascendenza, di contemplazione, nel mondo di oggi, così caotico e rumoroso, e così lontano da Dio, è difficile ma necessario. La dimensione contemplativa esistenziale di cui ci parlava oggi Mons. Morosini, riprendendo l’espressione di San Paolo VI, è presente in ogni uomo, credente e non, perché ogni uomo ha una sua interiorità in cui bisogna entrare, in cui si sente la necessità di penetrare, per trovare se stessi.

Come fare dinanzi alla mentalità attuale che propone quotidianamente nuovi criteri e sempre più contrari ai valori cristiani, presentandoli per giunta come logici e ovvi? Per continuare a predicare, ma soprattutto a vivere il nostro credo, con i suoi valori, con le sue verità, con i suoi dogmi indiscutibili, bisogna tenere lo sguardo fisso in Dio, fisso in Cristo Crocifisso che ci insegna la fiducia obbediente al Padre e al suo Progetto e in questo San Francesco è un maestro, un maestro di contemplazione, perché sempre capace di scorgere negli eventi la mano Provvidenziale di Dio.

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