Nascita del Ramo femminile dell'Ordine dei Minimi
Alcune storie mostrano con quanta maestria e geniale semplicità Dio riesca a realizzare opere che a vederle dall’esterno sembrerebbero irrealizzabili e per questo mettono in risalto come l’opera del dito di Dio non possa mai essere confusa con una coincidenza, lasciando trapelare sempre la Sapienza divina che, dal retro, guida la storia e coloro che si lasciano generosamente portare da essa. Tra queste storie c’è anche la Nostra, quella della nascita del II Ramo dell’Ordine dei Minimi, che per le improbabili e imprevedibili vicende che l’hanno determinata, non lascia spazio al dubbio: solo Dio poteva riuscire in una tale impresa.
La nostra storia ha avuto inizio in Francia, alla Corte del re Luigi XI, grazie all’incontro provvidenziale tra l’eremita di Paola, frate Francesco, e il conte spagnolo, don Pedro de Lucena Olid, oratore di Fernando il Cattolico, re di Spagna. Tra i due si strinse un rapporto di reciproca stima e amicizia che non si limitò al periodo di permanenza a Tours. Infatti, il Conte, rimasto affascinato dalla persona di Francesco e dal suo Ordine penitente, una volta tornato ad Andújar, sua città natale, partecipò del suo entusiasmo familiari e amici. Le nipoti, Francesca e Maria Valenzuela Olid, due giovani con l’ardente desiderio di donarsi a Dio, ma ancora in cerca della strada da percorrere, mostrarono particolare interesse per i racconti del nonno. Difatti, conosciuto lo stile di vita austero e penitente dei Minimi e la loro dedizione alla preghiera pura e assidua, compresero che lo Spirito non aveva loro indicato un’altra strada prima perché in attesa che si aprisse questa sul loro orizzonte. D’altra parte, Francesca e Maria erano figlie del loro tempo, dunque di un momento storico caratterizzato, specialmente in Spagna, da ferventi propositi di riforma della Chiesa mediante un ritorno alla radicalità del Vangelo, e nella proposta di frate Francesco seppero individuare la modalità per realizzare così nobili aspirazioni.
La loro intuizione trovò salde certezze quando nel 1492, grazie alla collaborazione del Conte, che si impegnò concretamente all’instaurazione dell’Ordine di Francesco in Spagna, i Minimi arrivarono ad Andújar e per più di un anno furono ospiti in un romitorio di sua proprietà mentre portavano avanti i preparativi per la loro prima fondazione in Spagna, a Malaga. Quell’anno, sotto la direzione dei frati, le due Valenzuela cominciarono un processo di assorbimento dello spirito dell’Ordine, processo che continuò anche dopo la partenza dei Minimi per Malaga. A Maria e Francesca si unirono presto altre giovani, creandosi così una sorta di comunità secolare, cioè senza voti, sotto la direzione, seppur saltuaria e a distanza, dei Minimi. Quando, il 26 marzo 1495, venne aperto il convento di Sant’Elena ad Andújar ed i Minimi vi si stabilirono definitivamente, il gruppetto di giovani, sostenuto dalla Comunità dei frati, poté intraprendere il cammino verso la costituzione del ramo femminile dell’Ordine, ovviamente con la previa benedizione di San Francesco che da lontano seguiva i passi dello Spirito che portava avanti queste sue nuove figlie: Maria, Francesca e compagne.
Don Pedro e sua figlia Elena, madre di Francesca e Maria, l’11 giugno del 1495, cedettero alle due giovani alcuni immobili destinati specificatamente alla fondazione di un monastero ove vivere la loro chiamata sulle orme di Francesco di Paola. In verità, le nostre prime Sorelle avevano già vissuto un periodo previo riunite in tali luoghi, conducendo una vita di ritiro, preghiera e penitenza secondo lo stile Minimo: fu questo quello che potremmo definire il periodo di prova che diede risultati positivi e rinsaldò la convinzione che la via intrapresa era quella giusta. Con la cessione dei suddetti immobili cominciò il percorso di istituzionalizzazione del movimento femminile, a prova di ciò vi è l’assunzione di responsabilità da parte degli Eremiti nei loro confronti. Quello che sorse ad Andújar fu il primo monastero delle Minime, ad esso seguirono diverse fondazioni in Spagna e Italia sulle orme del Fondatore.
Le prime Minime professarono inizialmente la Regola a quel tempo in vigore per i Frati, ma nel 1503, rivolgendosi direttamente a San Francesco, chiesero di ricevere da lui una Regola propria, da seguire come Religiose di clausura. San Francesco accolse la loro richiesta, ne comprese le motivazioni e intuì che quel nuovo ramo che stava nascendo dall’unico ceppo, avrebbe portato nuovi frutti di santità nella sua famiglia religiosa. Dunque, nel 1506 presentò all’approvazione del Santo Pontefice, la Regola delle Sorelle insieme alla definitiva stesura della Regola dei Frati e della Regola dei Fedeli laici, accogliendo così definitivamente le prime Minime sotto la sua paterna guida.
Un povero frate calabrese e un ricco Conte spagnolo; due giovani dabbene della nobile Andalusia alla ricerca della propria vocazione e un gruppo di eremiti stranieri: no, non sono gli improbabili protagonisti di un romanzo uscito dalla penna di uno scrittore stravagante, sono piuttosto i reali protagonisti della Nostra storia, quella del Secondo Ramo dell’Ordine dei Minimi, scritta dall’Onnipotente mano di Dio, che tutto compie per la sua maggior gloria.