Il 20 gennaio 1842 la Vergine Santo apparve all’ebreo Alfonso Ratisbonne, proprio come è raffigurata nella Medaglia Miracolosa, con la sola differenza che la sua mano destra non era aperta, ma nell’atto di intimargli di inginocchiarsi. Questa conversione è stato un segno della Vergine, a distanza di 12 anni dalla consegna della Medaglia, che veramente Ella ha legato a questa Medaglia molte grazie. Ratisbonne, infatti, portava al collo questa medaglia, anche se solo per divertimento e per condiscendenza ad un amico che gliela aveva consegnata con fede, sperando proprio di ottenerne dalla Vergine la sua conversione. Ecco parte del racconto che Ratisbonne ha fatto dell’apparizione della Vergine e della sua conversione.
Giunto a Roma, mi recai a casa del barone Teodoro De Bussiére… Gli feci conoscere l’impressione che mi aveva fatto la vista del Ghetto per l’oppressione dei miei fratelli ebrei, come anche delle superstizioni dei cattolici; e me ne risi con piacere». «Ebbene, rispose il signor De Bussiére, giacché siete une spirito forte, non avrete difficoltà di portare una medaglia, che vi darò». «La porterò, risposi, per mostrarvi che gli Ebrei non sono cosi ostinati».
Il signor De Bussiére ingenuamente trionfando della sua vittoria volle conseguirne tutti gli utili. «Ora, riprese, bisogna dare compimento alla prova: si tratta di recitare mattina e sera il “Ricordatevi”, brevissima ed efficacissima preghiera indirizzata alla Vergine Maria da S. Bernardo (…)».
Nella chiesa di S. Andrea delle Fratte nessun oggetto d’arte attirava la mia attenzione. Camminavo meccanicamente, con lo sguardo in giro, senza fermarmi su alcun pensiero; mi ricordo soltanto di un cane nero, che saltellava e balzava dinanzi a me. Presto questo cane disparve; tutta la chiesa disparve. Non vidi pia nulla; o piuttosto, mio Dio, vidi una sola cosa! Vidi come un velo dinanzi a me. La chiesa mi sembrava tutta oscura, eccetto una cappella, quasi che tutta la luce della chiesa si fosse concentrata in quella. Alzai gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce e vidi sull’altare della medesima, in piedi, viva, grande, maestosa, bellissima, misericordiosa, la santissima Vergine Maria simile nell’atto e nella forma all’immagine che si vede nella Medaglia Miracolosa dell’Immacolata.
Mi fece cenno con la mano d’inginocchiarmi. Una forza irresistibile mi spinse verso di Lei, che parve dicesse: «Basta cosi». Non lo disse, ma capii. A tal vista caddi in ginocchio nel luogo deve mi trovavo, cercai quindi varie volte di alzare gli occhi verso la santissima Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li facevano abbassare, ciò che, però, non m’impediva l’evidenza di quella apparizione. Fissai le sue mani e vidi in esse l’espressione del perdono e della misericordia. Alla presenza della Santissima Vergine, benché ella non mi dicesse parola, compresi 1’orrore dello stato in cui mi trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della religione cattolica; in una parola, compresi tutto.
Non sapevo dove mi trovavo; non sapevo se fossi Alfonso o un altro; provavo un cambiamento cosi totale che mi credevo un altro. Cercavo di ritrovarmi e non mi ritrovavo. La gioia pin grande si sprigionava dal fondo della mia anima; non potei parlare; non volli rivelar niente; sentivo in me qualche cosa di solenne e di sacro che mi fece chiedere un sacerdote. Vi fui condotto; dopo averne avuto l’ordine positivo, ne parlai come mi era possibile, in ginocchio e con il cuore tremante.
Tutto quello che posso dire è che, al momento del prodigio, la benda cadde dai miei occhi; non una sola benda, ma una quantità di bende che mi avevano avvolto disparvero, una dopo l’altra, rapidamente, come la neve, il fango e il ghiaccio sotto l’azione del sole cocente.
Uscivo da una tomba, da un abisso di tenebre, ed ero vivo, perfettamente vivo. Ma piangevo. Vedevo nel fondo dell’abisso le miserie estreme alle quali ero stato strappato da una misericordia infinita. Rabbrividivo alla vista di tutte le mie iniquità, ed ero stupito, intenerito, sprofondato in ammirazione e riconoscenza. Come sono arrivato a questa conoscenza? Non saprei dirlo. Questo io so: che entrando in chiesa ignoravo tutto; uscendone vedevo chiaro.