NOTE BIOGRAFICHE
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Alfonso Maria De’ Liguori nacque Marinella (Napoli) da nobile famiglia il 27 settembre 1696, fu un bambino prodigio, eclettico compositore e studioso. Fino all’età di trent’anni si dedicò con successo alla musica, alle scienze, alle lingue e soprattutto allo studio del diritto, intraprendendo una brillante carriera forense. Non perse mai una causa sino a che un semplice caso giudiziario lo fece retrocedere: quel che accadde fu che la sua difesa di un imputato, condotta in buona fede, era risultata un falso facendolo completamente allontanare dalla verità. Ciò lo indusse a maturare una scelta completamente nuova e diversa, quella appunto di diventare prete. L’incidente avvenuto nel Tribunale di Napoli quel giorno e che aveva interrotto la sua carriera di avvocato, era dunque risultato determinante per la scelta di un più profondo impegno verso i poveri e i sofferenti in genere. Con un gruppo di laici, Alfonso, fondò la congregazione del Santissimo Redentore, la cui regola venne approvata nel 1749 da papa Benedetto XIV e i cui membri vennero chiamati redentoristi. Si dedicò agli studi di teologia morale. Le sue opere di meditazione, di ascetica e di teologia fanno ancora testo. Il testo Theologia moralis che rappresentò un sicuro punto di riferimento nella formazione religiosa del clero sino al 1900. Il testo Le glorie di Maria, è un’altra sua opera nella quale sono raccolte le sue numerose meditazioni sulla Vergine.
Nel 1762 venne consacrato vescovo della diocesi di Sant’Agata dei Goti, che resse per dodici anni, finché ammalatosi e quasi cieco, preferì ritirarsi nella casa dei suoi confratelli a Nocera de’ Pagani. A nemmeno un secolo dalla Morte che avvenne proprio a Nocera il primo agosto 1787, Alfonso fu dichiarato dottore della chiesa e protettore dei confessori e dei teologi di morale.