I Tredici Venerdì sono una pia pratica che la tradizione ascrive allo stesso san Francesco di Paola, la quale era diretta ad onorare Gesù e i suoi Apostoli: “Per tredici venerdì confesserete i vostri peccati e vi comunicherete. Reciterete tredici Pater e tredici Ave Maria in onore e riverenza di Gesù Cristo Crocifisso e dei santi dodici Apostoli”. Questa è la formula che ci è stata tramandata. Comprendiamo quindi il motivo del numero tredici: dodici erano gli Apostoli e con il loro e nostro Maestro e Signore abbiamo il numero tredici.
Successivamente tale pratica subì un primo cambiamento per cui fu rivolta ad implorare il patrocinio dello stesso San Francesco e a proporlo come esempio di virtù cristiana. Per ben cinque secoli questa nuova forma fu adottata diventando strumento privilegiatissimo per ottenere grazie e favori speciali per intercessione del Santo di Paola.
L’uso universalmente corrente che è prevalso su quello anzidetto, vede la devozione dei Tredici Venerdì, incentrata particolarmente in preghiere e letture, che tracciano volta per volta una linea del profilo spirituale del Santo e la sua esemplarità evangelica.
Preghiera introduttiva
V/ O Dio, vieni a salvarmi.
R/ Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre…
Preghiamo:
O Dio di infinita bontà e misericordia, noi siamo qui davanti a te e ti adoriamo. Ti ringraziamo perché ci dai la possibilità di ricorrere a te, di invocarti come Padre, di essere sicuri della tua amorevole accoglienza.
Tu hai scelto i santi per attuare un tuo particolare progetto, e ce li hai dati come modelli di vita per il nostro pellegrinaggio sulla terra e come intercessori presso di te per i nostri bisogni. Hai scelto e chiamato S. Francesco di Paola per riproporre nella Chiesa il vangelo della penitenza, vissuto e predicato dal tuo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore. Per mezzo di S. Francesco hai operato tanti prodigi, elargendo le tue grazie a quanti, mediante la sua preghiera, ricorrevano fiduciosi a te.
Con questa pia pratica, suggeritaci dal tuo servo e nostro protettore, noi vogliamo metterci alla sua scuola per accogliere i suoi insegnamenti di vita. E vogliamo altresì affidarci alla sua intercessione presso di Te per essere esauditi in tutto quello che chiediamo come tua grazia per i nostri bisogni.
Amen.
Primo Venerdì: l’umiltà di San Francesco di Paola
La Parola di Dio
Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11, 25).
L’esempio di S. Francesco
Dalla bolla di papa Leone X per la canonizzazione di S. Francesco.
Francesco nel parlare era umano e affabile, tanto che mai nessuno di quelli che gli si avvicinarono si ripartì da lui senza che rimanesse felice per le sue dolci parole e come preso dalla incredibile dolcezza delle sue parole e come ripieno di Spirito Santo. Dimostrò la sua umiltà e quella del suo ordine anche con il nome che gli diede, per cui, come egli stesso voleva essere il minimo fra tutti, così stabilì e decretò che la sua famiglia religiosa fosse chiamata dei Minimi. Fondatore e correttore generale del suo Ordine, per quanto gli era possibile, si mostrava l’ultimo di tutti, non disdegnando di prestare i più umili servizi per essere agli altri esempio di umiltà: serviva a tavola i suoi frati, spesso spazzava la chiesa e puliva gli altari, teneva in ordine i paramenti sacri e tutto ciò che era necessario al culto divino, e lavava con le proprie mani gli indumenti degli altri frati, anche dei novizi.
Invocazioni
O S. Francesco, che hai fatto della virtù dell’umiltà l’inizio del cammino spirituale alla sequela del Cristo penitente, concedici la stessa saggezza cristiana, perché anche noi possiamo camminare con il tuo stesso impegno nella via della perfezione cristiana e ottenere gli stessi frutti di bene, che tu hai ottenuto praticando questa virtù. Docili alle parole di Gesù, che ha proclamato beati i miti e gli umili di cuore, possiamo anche noi sentire il bisogno di Dio, riconoscere i nostri limiti, lodare Dio dei doni ricevuti e metterli sempre a suo servizio e a quello dei fratelli.
Nessuno mai colga in noi atteggiamenti sprezzanti e mai abbia a soffrire per la nostra superbia e insensibilità. Fa’ che non mettiamo mai al di sopra di Dio e della sua legge le ambizioni di potere, ma l’umiltà ci faccia sempre riconoscere nei fratelli il volto di Dio e ci renda miti, benigni e servizievoli verso tutti.
Possa il Signore ricompensarci, donandoci quelle grazie che ora per tua intercessione gli chiediamo.
- Hai nutrito sempre nel tuo animo una profonda umiltà, che ti faceva sentire il ‘minimo’ tra tutti.
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Nella consapevolezza della tua fragilità ti sei aperto con amore a Dio e ti sei abbandonato fiducioso alla sua santa volontà:
- Accogliendo l’invito di Gesù a farsi piccoli, hai voluto chiamare la tua famiglia religiosa ‘Ordine dei Minimi’:
- Ti sei definito sempre ‘minimo povero eremita’, sottoscrivendo così anche le tue lettere:
- Hai dimostrato sempre un umile sentire di te, soprattutto quando venivi chiamato ‘santo’:
- L’umiltà, che coltivavi intensamente nel tuo animo, ti spinse ad attribuire alla fede dei fedeli i miracoli ottenuti mediante la tua intercessione:
- Pur con grande sofferenza, sei stato sempre disponibile ad accogliere e a mettere in atto la volontà di Dio:
- Hai saputo sempre accettare in silenzio umile e semplice le offese, che ti venivano rivolte:
- Hai mostrato sempre una grande umiltà in mezzo agli onori, che ti venivano resi alla corte del Papa e del re di Napoli e di Francia:
- Ai tuoi religiosi, a te sottomessi, hai reso per umiltà e amore di Dio, i servizi più umili nella vita di ogni giorno:
- Nell’esercizio della tua autorità hai saputo mostrarti padre nei confronti dei fratelli, a te affidati, sapendo accoglierli con umiltà e trattarli con carità:
- Hai avuto sempre un tratto benigno e umile nei confronti di quanti chiamavi a conversione, non mostrandoti mai sprezzante verso di loro:
- Hai sempre esortato all’umiltà quanti venivano per incontrarti, facendo riconoscere in questa virtù la strada della pace, della concordia e della carità:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che usi misericordia verso quanti ricorrono a te con cuore umile, accogli le nostre preghiere. Mentre esaltiamo in terra l’umiltà di S. Francesco di Paola, fa’ che, per sua intercessione, dopo averlo imitato in terra, possiamo godere con lui la gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che si rivela agli umili, vi doni la sua sapienza. Amen.
* Gesù, che ha detto: imparate da me che sono mite e umile di cuore, vi conceda di essere suoi imitatori. Amen.
* Lo Spirito Santo, che è fonte di saggezza, vi conceda un giusto sentire di voi stessi. Amen.
* E su tutti voi che, meditando sull’umiltà di S. Francesco, avete iniziato oggi la pia pratica dei tredici venerdì, invoco la benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Secondo Venerdì: la penitenza di San Francesco di Paola
La Parola di Dio
Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete ai vangelo (Mc 1,15).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
Quanti vestivano il suo saio, lo ricevevano con gioia; a loro egli diede una regola, e un modo di vivere in povertà, castità e obbedienza, osservando per tutto il tempo della loro vita un regime quaresimale. Egli stesso, seguendo il consiglio dell’Apostolo a Timoteo, in ogni sua azione era esempio di virtù. Di giorno lavorava molto alacremente: digiunava ogni giorno e mangiava, verso il tramonto, molto poco, tanto per sostenersi; non beveva mai vino. Camminava a piedi nudi e dormiva molto poco per attendere all’orazione. Il suo letto era una ruvida tavola di legno alquanto inclinata. Non mangiava pesci e prendeva molto tardi soltanto un po’ di minestra di legumi, mentre ai suoi religiosi consentiva di mangiare qualsiasi cibo di magro. Durante la Quaresima, nelle vigilie e durante l’Avvento in gran parte osservava il digiuno a pane e acqua.
Invocazioni
Noi ci rivolgiamo a te, o S. Francesco di Paola, che sei per noi un modello di penitenza evangelica.
Ispirato dallo Spirito Santo, hai abbracciato il vangelo della penitenza, predicatoci da Gesù, tracciando così nella Chiesa una nuova via della santità cristiana, divenendo «luce che illumina i penitenti».
Fa’ che possiamo partecipare del tuo spirito di penitenza e accogliere l’invito di Cristo alla conversione.
Fa’ che tutti noi possiamo accettare con pazienza e serenità le croci della vita quotidiana e scegliere di compiere liberamente alcuni gesti di mortificazione per riparare i nostri ed altrui peccati, sottomettere la carne allo spirito, renderci liberi di seguire Cristo e di servire i fratelli, condividendo soprattutto con i più poveri i nostri beni.
Accogli la nostra preghiera e ottienici dal Signore le grazie per le quali oggi noi ti preghiamo.
- Sei stato pronto e disponibile ad accogliere la chiamata di Cristo a seguirlo sulla strada della penitenza evangelica:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Sei stato costante nel compiere atti di mortificazione con i quali, sottomettendo la carne allo spirito, ti sei reso libero di servire Dio e i fratelli:
- Hai coltivato uno stile di vita sobrio e semplice, che ha contrassegnato ogni tua azione e situazione di vita:
- Ti sei mostrato fermo e deciso dinanzi a tutti nel voler praticare la vita quaresimale:
- Per amore alla penitenza hai avuto molta costanza nel chiedere alla S. Sede l’approvazione per il tuo Ordine di una Regola austera, che conteneva il voto della vita quaresimale:
- A costo di ogni sacrificio sei stato vigilante nel custodire i tuoi sensi, per non cedere mai alla tentazione:
- Pur con grande sofferenza, sei stato sempre disponibile ad accogliere e a mettere in atto la volontà di Dio:
- Hai mostrato fino alla morte, grande fede e serenità nella malattia e in tutte le prove e i contrattempi della vita:
- Hai invitato alla conversione di vita e alla penitenza i peccatori, che hai incontrato:
- Con paterno amore e costanza hai esortato frequentemente i tuoi religiosi per sollecitarli ad essere fedeli a Cristo penitente:
- Hai offerto al Signore in riparazione dei peccati le tue preghiere e le tue mortificazioni, ed hai avuto la gioia di accogliere la conversione di molti, anche quella di Luigi XI, re di Francia:
- Nonostante conducessi una vita austera, dal tuo volto trasparivano sempre gioia e serenità, a testimonianza della bellezza dell’incontro con Dio:
- Hai lasciato un testamento spirituale che ha la sua sintesi nelle parole evangeliche: «fate frutti degni di penitenza»:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che hai suscitato nella Chiesa S. Francesco di Paola e lo hai voluto come luce che illumina e quanti vogliono ritornare a te con cuore umile e pentito, concedici di poter trarre frutti degni di penitenza dall’imitazione di così gran Santo, che ci hai dato come nostra guida e protettore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio che non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva, vi conceda la grazia di ritornare a Lui con tutto il cuore. Amen.
* Gesù, che ha subito il supplizio della Croce per liberarci dal peccato, vi conceda di camminare alla luce dei suoi esempi. Amen.
* Lo Spirito Santo, inviato dal Padre e dal Figlio per rinnovare il mondo, vi conceda di essere perseveranti nella penitenza iniziata per essere creature nuove. Amen.
* E su tutti voi che avete venerato S. Francesco e volete seguirlo sulla strada della penitenza evangelica, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Terzo Venerdì: l’amore verso Dio
La Parola di Dio
Amerai il Signore Dio tua con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, can tutta la tua forza e con tutta la tua mente (Lc 10, 27).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
In tutte le sue azioni aveva sempre sulle labbra la parala ‘carità’, dicendo: ‘facciamolo per carità’; ‘andiamo per carità’. E questo non ci deve affatto stupire: la bocca parla secondo ciò che c’è nel cuore, cioè: chi è pieno di carità, non può parlare se non di carità.
Invocazioni
Padre S. Francesco, ti preghiamo di ottenerci da Dio il dono della carità, così da poterlo amare sopra ogni cosa. L’amore con il quale tu hai amato Dio, per cui giustamente il popolo devoto ti ha definito come «il Santo della carità», è per noi di esempio e di guida. Concedici di non anteporre mai noi stessi e il nostro volere al progetto che Dio ha su ciascuno di noi, e alla sua volontà, che si manifesta nei grandi e piccoli momenti della vita.
Fa’ che possiamo onorare sempre il suo santo nome, santificare il giorno a Lui consacrato, essere fedeli alla sua santa legge. I beni di questo mondo non ci distolgano dall’amore che gli è dovuto al di sopra di ogni cosa, ma possano essere mezzo per glorificarlo e per servire, nel suo nome, i nostri fratelli. Fa’ che possiamo sperimentare come te la potenza straordinaria di questo amore, che riesce a sottomettere all’uomo tutte le creature.
Per questo noi oggi ricorriamo fiduciosi a te:
- Tu con la vita eremitica hai fatto la scelta radicale di Dio, testimoniando così, in modo straordinario, il suo primato assoluto su tutto:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Hai compiuto tanti miracoli dicendo solo: ‘per carità’:
- Al tuo Ordine hai voluto lasciare come emblema lo stemma ‘Charitas’, affinché i tuoi figli ricordassero sempre che a Dio bisogna dare il primo posto su tutto:
- Quando la tua preghiera contemplativa era più intensa, esclamavi: ‘o Dio carità, o Dio Carità’, esprimendo così l’amore profondo che ti legava a Lui:
- L’amore che nutrivi verso Dio aveva prodotto in te una fiducia profonda, tanto da farti ripetere continuamente, soprattutto nelle difficoltà più grandi: ‘A chi ama Dio tutto è possibile’:
- A chi ti chiedeva quale fosse il motivo per cui riuscivi a dominare anche le forze della natura, tu hai risposto: ‘a chi ama Dio, anche le creature gli obbediscono’:
- Il tuo colloquio con Dio nella preghiera era tale, che non riuscì a interromperlo neanche il re di Francia Carlo VIII, che ripetutamente aveva chiesto di parlarti:
- Hai passato lunghi giorni nella solitudine, nel digiuno e nella preghiera, testimoniando come per te fossero relative tutte le altre cose dinanzi al primato dell’amore di Dio:
- Dovunque hai stabilito una lunga dimora, hai sempre cercato una grotta o luoghi solitari ove poterti intrattenere con Dio in contemplazione:
- A quanti ti incontravano hai sempre inculcato come prioritario l’amore di Dio su tutte le altre cose umane, anche sugli affetti o i legami più santi:
- Hai scelto volontariamente di mortificarti pensando ai tanti peccati che offendono Dio:
- Un giorno alcuni religiosi ti videro estatico davanti all’altare mentre sul tuo capo brillava una corona:
- Dopo la tua morte le raffigurazioni della tua immagine portano sempre impresse lo stemma ‘charitas’: in questo modo tu ci richiami ancora alla priorità dell’amore di Dio.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio che ci hai fatto dono di chiamarti Padre ed hai suscitato nella Chiesa S. Francesco di Paola per darci un nuovo segno del tuo amore, fa’ che mai possiamo perdere di vista che tu sei il sommo ed unico bene, verso il quale dobbiamo tendere con tutte le forze. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio, che è carità, vi conceda di rimanere sempre nel suo amore. Amen.
* Gesù, che l’immagine del Padre, vi conceda di ritornare a lui con tutto il cuore. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci è stato dato in dono, vi dia la gioia di sentirvi figli di Dio. Amen.
* E su tutti voi che avete fatto memoria del Santo della carità, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Quarto Venerdì: l’amore verso il prossimo
La Parola di Dio
Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede (1 Gv 4, 20).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
Era benigno e servizievole con tutti, sia con i secolari che con gli stessi suoi religiosi. Non c’era persona che si recasse da lui per chiedere consigli o per qualche afflizione senza che tornasse interamente confortato, lieto e soddisfatto per le risposte ricevute
Invocazioni
Padre S. Francesco, seguendo gli insegnamenti del vangelo, tu hai sempre testimoniato, insieme con l’amore verso Dio, un grande amore verso il prossimo; un amore fatto non solo di parole, ma di gesti concreti. Concedi anche a noi, ti preghiamo, di fare altrettanto ai nostri fratelli, amandoli concretamente, così come sono. Il nostro amore non abbia limiti e confini, ma scaturisca dal comandamento di Dio e dalla considerazione che ogni uomo porta impressa in sé l’immagine di Dio ed è nostro fratello. Che mai nessuno cada nella rete dell’odio razziale, dei pregiudizi sociali e politici, dell’intolleranza religiosa.
Sul tuo esempio il nostro amore verso il prossimo si traduca in gesti di perdono e di riconciliazione, di accoglienza e di condivisione, di impegno per tutte quelle cause, che sono a favore dell’uomo.
L’amore verso i fratelli si trasformi in benedizione per tutti noi e ci ottenga da Dio quei favori celesti, per i quali oggi chiediamo la tua intercessione.
- Ti sei mostrato sempre accogliente verso quanti si sono rivolti a te bisognosi di aiuto e di conforto:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Hai saputo condividere generosamente le sofferenze spirituali e materiali di coloro che ti avvicinavano, senza mai badare alle fatiche e ai sacrifici che questa tua carità comportava:Hai accolto con amore gli ammalati offrendo la tua solidarietà, pregando per loro e con loro, intervenendo anche con il miracolo della guarigione, se Dio lo permetteva, ed hai insegnato a tutti di soccorrerli con carità:
- Hai accolto con amore gli ammalati offrendo la tua solidarietà, pregando per loro e con loro, intervenendo anche con il miracolo della guarigione, se Dio lo permetteva, ed hai insegnato a tutti di soccorrerli con carità:
- I luoghi ove dimoravi erano sempre aperti all’ospitalità ed hai lasciato scritto nella Regola per i tuoi frati di accogliere gli ospiti con cuore aperto e volto gioioso:
- Per i poveri e gli indifesi sei stato voce di libertà e di giustizia, correndo il rischio di essere arrestato dai soldati inviati dal re di Napoli, che furono invece conquistati dalla santità del tuo comportamento:
- Pur nel rispetto dell’autorità costituita hai saputo affrontare con coraggio il re di Napoli e di Francia esortandoli a rivedere la loro politica oppressiva nei confronti dei propri sudditi:
- Hai messo ogni cura perché gli sposi salvaguardassero la santità, l’unità e l’indissolubilità del loro matrimonio:
- Hai difeso la causa dei poveri e degli emarginati senza mancare di esortare tutti al rispetto della legge e all’adempimento dei propri doveri:
- Hai cercato sempre di aiutare la persona, preoccupandoti non solo del suo benessere materiale, ma anche di quello spirituale:
- Illuminato dallo Spirito Santo, hai predetto calamità e sciagure esortando alla preghiera e a correre in anticipo ai ripari anche materiali:
- Sei intervenuto tante volte con la preghiera, il consiglio e il miracolo in favore delle partorienti per salvare, favorire e proteggere la vita umana:
- Con i tuoi religiosi sei stato sempre premuroso e servizievole, esortandoli a non offendersi e giudicarsi, ma ad amarsi, sopportando reciprocamente i rispettivi difetti:
- Non hai mai parlato male di nessuno e ci hai lasciato la grande lezione che la persona, anche se nell’errore, non va mai umiliata o disprezzata, ma aiutata perché si converta:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio che hai fatto dell’amore del prossimo il segno dell’amore verso di Te, concedi a tutti noi di essere sempre fedeli a questo comandamento, sull’esempio di S. Francesco di Paola, che hai suscitato nella Chiesa a ravvivare l’impegno della carità. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che vuol fare di tutti gli uomini una sola famiglia, vi conceda di sentirvi ed essere tutti fratelli. Amen.
* Gesù, che ha dato la sua vita per noi, vi conceda di essere generosi nel servizio scambievole. Amen.
* Lo Spirito Santo, che è fonte di comunione e di concordia, vi conceda di godere sempre dei suoi doni. Amen.
* E su tutti voi che avete fatto memoria dell’amore di S. Francesco verso il prossimo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Quinto Venerdì: l’amore verso Gesù
La Parola di Dio
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce (Fil 2, 5-8).
L’esempio di S. Francesco
Dalle Regole dell’Ordine dei Minimi (Corr. IX, 75; III RT III, 10 ).
I Religiosi deputati all’insegnamento, memori della loro qualifica di Minimi, non si insuperbiscano ma occupino umilmente il posto della loro umile professione. Similmente si comportino i letterati che da qualsiasi parte vengono a quest’Ordine dei Minimi, per quanto dotti essi siano; e una volta accolti in quest’Ordine e già professi, occuperanno semplicemente il posto della loro accettazione. E a nessuno, anche se di grandissimo ingegno, torni spiacevole starsene così, dal momento che il Re della gloria in tal modo si abbassò umilmente fino alla polvere per noi vermiciattoli.
Parteciperete con attenzione alla S. Messa, affinché corroborati in modo salutare dalla dolorosa passione di Cristo che si rinnova in essa, vin conserviate forti e saldi nell’osservanza dei comandamenti di Dio. Vi suggeriamo anche di supplicare con devozione, durante al Messa, che la morte preziosa di Cristo diventi vita per voi, il suo dolore vostra medicina e la sua fatica riposo che nulla potrà distruggere.
Invocazioni
Noi guardiamo e ricorriamo a te, o S. Francesco di Paola, affinché, seguendo il tuo esempio e sorretti dalla tua intercessione, possiamo anche noi penetrare il mistero di Cristo e offrire così ai fratelli la sua immagine e continuare fra di loro la sua presenza.
Tu che, quando eri ancora in vita fosti definito «fedele imitatore di Cristo» ed hai dato numerosi segni del tuo legame profondo con Gesù, nostro Redentore, ottienici da Dio la grazia di una perfetta sequela di Cristo.
Ciascuno di noi possa riempirsi di quella forza che promana dai vari aspetti del mistero di Cristo, che la liturgia ogni anno ci permette di vivere. Saremo così i testimoni viventi del Cristo morto e risorto, che ora presso il Padre è il Sommo Sacerdote che intercede per noi, e che nel mistero eucaristico è sempre vivo fra noi ed è nostro cibo, nostra forza e nostro conforto nel pellegrinaggio della vita terrena.
Tu, che ora vivi glorioso accanto a Lui nel cielo, intercedi per noi e ottienici le grazie per le quali oggi ti preghiamo.
- Tu che hai messo ogni impegno per uniformarti a Cristo, cercando di vivere il suo mistero di morte e risurrezione:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Amando in modo particolare la virtù dell’umiltà, hai voluto vivere in te il mistero di annientamento del Verbo incarnato:
- Hai voluto formare i tuoi figli spirituali alla scuola dell’umiltà e del sacrificio, esortandoli a guardare e ad imitare in tutte le loro difficoltà il Cristo umile, paziente e sofferente:
- Scegliendo come norma di vita il vangelo della penitenza, hai voluto seguire più da vicino il Crocifisso, per spandere attorno a te semi di vita:
- Hai accettato la malattia e ogni umana sofferenza con serenità e pazienza, sapendo di conformarti in questo modo ancor di più al Signore Gesù, che accettò il sacrificio della croce:
- Il tuo amore verso il Crocifisso ti ha meritato di morire il venerdì santo, stringendo tra le mani la croce del Signore:
- Per gli atti ufficiali della tua famiglia religiosa hai lasciato come sigillo l’immagine della Croce circondata di spine, perché meglio apparisse il significato della sua spiritualità quaresimale:
- Per essere fedele al vangelo della penitenza hai trovato la forza nell’Eucarestia, dinanzi alla quale sostavi lungo tempo in adorazione:
- Hai sempre partecipato alla celebrazione del mistero dell’altare con grande trasporto, assistendo anche più volte al giorno alla S. Messa e ricevendo devotamente la S. Comunione:
- Hai esortato tutti a fare della S. Messa il centro della vita spirituale, facendo sì che il ricordo della passione e morte del Signore, che in essa si rinnova, fosse di forza e di conforto per tutte le sofferenze terrene:
- Ti sei preoccupato che fosse da tutti onorato il nome del Signore e osservata la sua santa legge e perciò non hai lasciato occasione per predicare il vangelo:
- Come il Signore Gesù ti sei mostrato accogliente verso tutti, riportando tanti sulla strada del bene con la parola e l’esempio della sua vita:
- Dio ha premiato il tuo sforzo di conformarti al suo Figlio concedendoti di operare tanti miracoli, simili a quelli compiuti da Gesù:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che nel tuo diletto Figlio, via verità e vita, ci hai indicato la strada che conduce a te, concedici che sull’esempio di S. Francesco possiamo imitare anche noi fedelmente Gesù Cristo, ed essere così tra i fratelli la sua immagine vivente. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Sesto Venerdì: l’amore verso la Vergine Maria
La Parola di Dio
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ‘Donna, ecco il tuo figlio!’. Poi disse al discepolo: ‘Ecco la tua madre!’. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19, 25-27).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
Il re di Francia gli mandò un’immagine della Madonna fatta di oro puro. Il Servo di Dio gliela mandò indietro, facendogli sapere che la sua devozione non era fondata né nell’oro né nell’argento, ma soltanto nella Madonna, che regna in cielo con il suo divin Figlio. Al messo del re disse che aveva un’immagine di carta, e gli bastava.
Invocazioni
Padre S. Francesco oggi noi ci accostiamo con te alla gran Madre di Dio e madre nostra, la Vergine Maria. Ella che ha accanto come figlio anche te e ti ha guidato sulla strada della santità, accoglierà anche noi e ci aiuterà nel difficile cammino della vita cristiana. La sua disponibilità a collaborane con Dio all’opera della salvezza, per cui si reputò la ‘serva del Signore’ dall’Annunciazione fin sotto la croce del Figlio, è stato il mistero che più ti ha affascinato, in quanto uomo della ‘sequela del Cristo penitente’. In questo mistero, perciò, l’hai onorata, amata, imitata in modo particolare.
Seguendo i tuoi insegnamenti noi vogliamo imparare la vera devozione alla Vergine e cogliere il legame che c’è tra Cristo e Maria, tra la devozione a Lei e la fedeltà al suo Figlio.
Il pensiero della premurosa maternità di Maria ci accompagni sempre nel corso della vita. La disponibilità generosa e l’amore fedele verso il Figlio sia il modello dei nostri comportamenti. Il suo nome fiorisca fiducioso sulle nostre labbra nei momenti di difficoltà. Nell’ora della morte possa accoglierci e accompagnarci davanti a Dio per il giudizio finale. Ella, che è onnipotente per grazia, possa in questo momento, per tua intercessione, o padre S. Francesco, ascoltarci e donarci quelle grazie, che desideriamo.
- Dai tuoi genitori hai imparato l’amore alla Vergine in tanti modi, soprattutto attraverso la recita quotidiana del S. Rosario:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Hai coltivato la devozione alla Madonna per tutta la vita, sostando a lungo in preghiera, fin da piccolo, dinanzi a qualche sua immagine:
- Ancora adolescente, ti sei fatto accompagnare dai tuoi genitori ad Assisi e con grande fede hai onorato la Vergine nella chiesa di S. Maria degli Angeli, ove hai consacrato te stesso e la tua vita alla Madre celeste:
- La tua fiducia nella Vergine ti faceva premettere sempre nel tuo parlare l’invocazione Ave Maria:
- Hai educato i tuoi religiosi a salutarsi con le parole dell’Angelo: Ave Maria; e nella stessa corte di Francia, sul tuo esempio, era invalso tale uso:
- A quanti si rivolgevano a te per miracoli chiedevi di avere grande fede in Dio e la promuovevi spesso attraverso l’invito a recitare con fiducia la preghiera alla Madonna:
- Hai cercato di uniformare il tuo stile di vita di uomo penitente ai valori e agli esempi che scaturivano dall’umiltà, disponibilità e fedeltà a Dio, che la Vergine dimostrò nel mistero della sua Annunciazione:
- Hai raccomandato a tutti di recitare ogni giorno il S. Rosario e hai distribuito tante corone per promuovere questa devozione tra il popolo:
- Come segno di amore alla Vergine e di fiducia in Lei per la tua nascente famiglia religiosa, hai voluto dedicare a Lei le prime due chiese del tuo Ordine, quella di Paola e di Paterno:
- Hai rifiutato una statua della Vergine tutta d’oro, che il re di Francia voleva offrirti, affermando che per la tua devozione alla Vergine bastava un’immagine di carta, e ci hai dato così una testimonianza di ciò che è essenziale in una vera devozione:
- Era tanta la tua venerazione verso la Vergine che bastava sussurrarti il saluto ‘Ave Maria’ perché tu rientrassi in te stesso dalla tua preghiera contemplativa e dai tuoi rapimenti estatici:
- Sei stato molto devoto ed hai propagato il culto dei santi nomi di Gesù e di Maria, quasi a di-chiarare il senso della tua devozione mariana, inscindibilmente unita all’amore e alla sequela di Cristo:
- La tua devozione alla Vergine, fatta di gesti semplici ma sorretta da intenso amore e volontà di imitazione, è ancora oggi per noi di grande esempio e ci spinge ad onorare, amare e imitare con altrettanto impegno la Madre di Dio e madre nostra:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che in S. Francesco di Paola ci hai dato un modello di vera devozione alla Vergine SS.ma, concedi a tutti noi, sul suo esempio, di imitare la Madre del tuo diletto Figlio nel mistero della sua umiltà e disponibilità alla tua volontà, per cui noi la onoriamo come la vera e perfetta “serva del Signore”. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Settimo Venerdì: la virtù dell’obbedienza
La Parola di Dio
Nei giorni della sua vita terrena Cristo offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5, 7-9).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
Noi piamente crediamo che S. Francesco di Paola possedeva la fede dei Patriarchi, per il fatto che abbandonò la patria e gli amici a somiglianza di Abramo, al quale ordinò il Signore: “Esci dalla tua terra e dai tuoi perenti ecc.”.
Invocazioni
O S. Francesco di Paola, tu hai praticato la virtù dell’obbedienza uniformando sempre la tua vita alla volontà di Dio, che hai saputo leggere in tutti gli avvenimenti e in tutte le persone che il Signore ha posto sul tuo cammino. Concedi anche a noi di praticare con uguale impegno questa virtù, mettendoci così, come già hai fatto tu, alla sequela del Cristo penitente, che fu sempre obbediente alla volontà del Padre.
Fa’ che anche noi possiamo uniformarci al santo volere di Dio, scoprendolo in tutti gli avvenimenti della vita, anche quelli tristi o non desiderati. Accogliendo il progetto di Dio, ciascuno di noi possa fare della sua vita un dono, mettendo generosamente a servizio della Chiesa e della società le proprie energie. Concedici di essere fedeli nell’onestà, giustizia e carità, ai nostri doveri quotidiani, e che mai possiamo prendere a pretesto la nostra libertà per venir meno alla legge di Dio.
Fa’ che possiamo riconoscere sempre che ogni potere viene dall’alto, sapendo attendere con pazienza che trascorra eventualmente anche il tempo della violenza e della sofferenza, fiduciosi che Dio sa trarre il bene anche dal male e che Egli sarà sempre vittorioso.
Possa il Signore, per i meriti della tua obbedienza, esaudirci in quello che gli chiediamo per mezzo della tua intercessione.
- Hai mostrato sempre grande attenzione a quanto il Signore ti chiedeva fin da quando, fanciullo, ti sei recato per voto nel convento dei frati conventuali a S. Marco Argentano:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Sei stato sempre pronto a seguire la chiamata del Signore, che ti ha sollecitato a numerosi cambiamenti nella tua vita, rinunciando generosamente ai tuoi progetti, ai tuoi desideri, alle tue sicurezze, ai tuoi affetti:
- Nei momenti in cui più difficile ed esigente si faceva la chiamata del Signore, hai resistito dinanzi a quanti, adducendo anche motivazioni valide, ti spingevano alla chiusura egoistica in te stesso, giustificandoti col dire: ‘è volontà di Dio’:
- Per la tua sottomissione amorevole alla sua volontà e alla sua legge, Dio ti ha premiato sottomettendoti – come tu stesso solevi affermare – gli esseri del creato, che dominavi e dei quali ti servivi compiere prodigi:
- Per obbedienza alla volontà di Dio, a te rivelata attraverso l’autorità del Papa e del tuo re, sei partito dall’Italia verso la Francia all’età di 67 anni:
- Nella vita in comunità con i tuoi frati spesso ti sei sottomesso con umiltà ai comandi del superiore, nonostante tu fossi il superiore generale:
- Hai lodato l’obbedienza di un religioso agostiniano, sanandogli miracolosamente una ferita, che si era procurata per eseguire il comando che gli era stato dato dal suo superiore:
- Hai saputo armonizzare ed equilibrare nella tua vita l’obbedienza all’autorità e l’impegno profetico a servizio della verità in vista del bene della Chiesa e della società:
- Hai voluto sottoporre subito la tua nascente famiglia religiosa al giudizio dell’autorità della Chiesa, nella persona dell’arcivescovo di Cosenza mons. Pirro Caracciolo, contribuendo così a favorire la riforma della Chiesa senza venir meno all’unità e alla comunione:
- Pur intervenendo a favore dei poveri e degli oppressi, non hai mai trascurato di invitare tutti ad obbedire alla legittima autorità:
- Hai richiamato tutti, qualunque fosse la loro condizione sociale, a compiere il proprio dovere per collaborare alla realizzazione del bene comune:
- Alla fine della vita hai saputo accettare con fede la morte, rispondendo generosamente all’ultima chiamata del Signore:
- Come un giorno ai tuoi religiosi, anche a noi oggi presenti in Gesù il modello di obbedienza, sottolineandoci come egli, pur di non venir meno all’obbedienza al Padre, abbia sacrificato la sua vita:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che hai inviato nel mondo il tuo Figlio Gesù Cristo, che si è fatto obbediente fino alla morte di croce, accogli le nostre preghiere. Fa’ che, per intercessione di S. Francesco, anche lui sempre obbediente ad ogni tua chiamata, possiamo cercare la tua volontà e compierla con generosa dedizione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Ottavo Venerdì: la castità
La Parola di Dio
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio (Mt 5, 8).
L’esempio di S. Francesco
Dalla «Relatio» del Card. SIMONETTA.
Nessuno può negare o dubitare che egli ha custodito il corpo incorrotto e la mente pura mediante l’integrità verginale sino alla fine della vita. Infatti, ancora giovinetto, egli si ritirò in solitudine per non essere contaminato, attraverso il contatto con il mondo, da alcuna colpa e per consacrare, fin dai teneri anni, la sua anima a Dio, quasi fosse un’ostia immacolata.
Invocazioni
Padre S. Francesco, tu hai voluto consacrare al Signore, fin da piccolo, tutto te stesso e ti sei mantenuto fedele in questa consacrazione fino alla morte, vivendo con impegno la beatitudine dei puri di cuore. Noi, che ammiriamo la tua purezza di corpo e di spirito, ti chiediamo di sapere apprezzare, ciascuno secondo il proprio stato e la propria vocazione, la virtù della castità, insidiati come siamo da una mentalità consumistica e secolarizzata, che indulge ad ogni forma di permissivismo.
L’amore umano torni ad essere apprezzato e accolto come partecipazione all’amore creativo e provvidenziale di Dio. Torni la santità nella vita di coppia, la modestia nei comportamenti, il rispetto della sessualità umana negli spettacoli e nella stampa. Il peccato non sia più ostentato come espressione di emancipazione e di libertà. Cessino, perciò, gli scandali, i cattivi esempi, il turpiloquio, l’esaltazione di comportamenti osceni, che offendono la sacralità del corpo, che è invece tempio dello Spirito Santo.
Tu, che hai richiamato a santità di vita giovani traviati, non permettere che i nostri fanciulli e i nostri giovani abbiano a subire queste deviazioni. Fa’ che noi tutti possiamo impegnarci con fermezza equilibrata e prudente, ad essere creature nuove che promuovono una rinnovata moralità nella società.
Il Signore per tua intercessione ci conceda questo dono e tutte le grazie, che oggi gli chiediamo.
- Tu sei stato sempre attento nel conservare in te stesso una purezza di mente a di corpo:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Hai purificato ogni cattiva inclinazione con la penitenza, mai però disprezzando la realtà materiale e corporale, ma sempre indirizzandola al bene, come autentico dono di Dio:
- Il tuo impegno ascetico per praticare la virtù della castità è stato tale da meritare questo elogio da Leone X: “Fu di tanta continenza da sembrare composto non di carne, ma di solo spirito”:
- La tua consacrazione al Signore nel celibato ti ha permesso di esercitare una sorta di paternità spirituale verso quanti ti incontravano, per cui a ragione venivi chiamato con l’appellativo di Padre:
- Hai portato a conversione di vita, fino ad abbracciare lo stato religioso, due giovani, che vivevano dissolutamente:
- Hai compiuto il prodigio di scuotere una donna infelice mentre baciava una tua reliquia, tanto da indurla a cambiare vita:
- Ci hai esortato ad avere l’animo sempre in guardia, fuggendo le occasioni pericolose affinché nessuna forza malefica possa irrompere nel nostro animo, dandoci tu stesso in questo un buon esempio:
- Ti sei sforzato di vivere con forte impegno la beatitudine dei puri di cuore, meritando così dal Signore di penetrare le insondabili profondità del suo mistero:
- Hai cercato con impegno e radicalità la perfezione nella tua consacrazione al Signore attraverso la vita eremitica e questo creò nel popolo una buona reputazione sul tuo conto, sicché nessuno mai ritornò scandalizzato dall’incontro con te:
- Da eremita, esperto nelle cose di Dio, hai saputo unire allo sforzo di fuggire l’eccessiva familiarità con le persone, la manifestazione di una grande umanità verso quanti si recavano da te:
- Hai pregato intensamente e ti sei sacrificato per quanti conducevano una vita dissoluta, chiedendo dal Signore per loro la conversione:
- Rimane per noi di grande monito quanto hai scritto nella Regola per i tuoi religiosi a proposito della castità, esortando alla prevenzione piuttosto che al combattimento: ‘evitate ogni sguardo pericoloso, ogni relazione sospetta, ogni cattiva suggestione’:
- Il tuo stile di vita, fatto di preghiera e di penitenza, ci ricorda le parole del Signore: ‘il demonio impuro si può vincere solo con la preghiera e la penitenza’:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che per mezzo del tuo Figlio hai proclamato beati i puri di cuore perché vedranno il tuo volto, concedi a tutti noi, che abbiamo ammirato in S. Francesco la realizzazione di questa beatitudine, di custodire sempre la santità del nostro corpo e di venire incontro a te con purezza di intenti e di affetti. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Nono Venerdì: povertà evangelica
La Parola di Dio
Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5, 3).
L’esempio di S. Francesco
Dal Processo Cosentino per la beatificazione di Fra Francesco di Paola.
Francesco era un uomo di buona reputazione; camminava sempre a piedi nudi; dormiva a terra durante ogni stagione; andava vestito con un vestito vecchio e rattoppato.
Invocazioni
Padre S. Francesco, vivendo in semplicità e povertà tutto proteso in Dio, tu hai meritato di essere chiamato vero povero in spirito; impetraci dal Signore il dono di questa virtù, per poter vivere anche noi nello spirito della prima beatitudine.
Sei vissuto sobriamente, distaccato da tutto, contento solo dell’essenziale, raggiungendo, così, la vera libertà dei figli di Dio. Sei stato, perciò, servitore fedele della verità e difensore della giustizia a favore dei poveri e degli emarginati. Anche noi abbiamo bisogno di questa liberazione per essere fedeli al vangelo ed impegnati per la causa della verità e della giustizia.
L’uso dei beni di questo mondo non ci faccia perdere di vista 1’eternità che ci attende. La gioia per tutto quanto la vita ci dona non spenga in noi il desiderio del Paradiso. Lo sforzo di progredire nell‘affermazione personale e nell’acquisto dei beni materiali non ci faccia peccare contro la giustizia e il rispetto della persona altrui. Verità, trasparenza e carità ci guidino nell’adempimento dei nostri doveri e nella ricerca del giusto guadagno, necessario per la vita. Ciascuno di noi possa essere, come te, aperto alla carità fraterna, nel segno della solidarietà e della condivisione.
Accogli il nostro proposito di bene; presentalo al Signore e ottieni per noi da Lui le grazie, che attendiamo e per le quali oggi ti preghiamo.
- Per amore di povertà e di semplicità hai amato presentarti di fronte a tutti come povero eremita:
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Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Hai considerato relativi tutti i beni di questo mondo, vivendo in assoluta povertà sia nel portamento esterno che nelle abitazioni, ove dimoravi:
- Pur godendo del favore dei re di Francia, non ne hai mai approfittato per una vita tranquilla e comoda, ma sei rimasto fedele al tuo stile di vita povero e sobrio:
- Hai rifiutato il denaro che ti offriva il re di Napoli perché sapevi che era frutto di ingiustizia e oppressione:
- La povertà ti ha reso uomo evangelicamente libero, e sei stato, così, voce dei poveri e degli oppressi contro il malgoverno del re di Napoli e dei baroni del tempo:
- Hai saputo condividere con i poveri quella provvidenza che Dio ti donava attraverso il tuo lavoro e le elemosine dei fedeli, intervenendo qualche volta anche con il miracolo, e hai insegnato ai tuoi religiosi la pratica di altrettanta condivisione:
- Al re di Francia, che ti offriva doni preziosi per ottenere il miracolo della guarigione, opponesti un netto rifiuto, dicendo che la volontà di Dio non si compra o si cambia con il denaro:
- Il tuo stile di vita povera ti ha consentito di amare e rispettare la natura, che circondava i tuoi eremi solitari, restituendoti quasi l’atteggiamento contemplativo che aveva il primo uomo nel paradiso terrestre:
- Hai rifiutato il facile guadagno, che ti poteva derivare dalla stima di santo, della quale eri circondato, sottoponendoti, invece, attraverso la coltivazione della terra e ogni altra umile fatica, alla comune legge del lavoro per procurare il necessario al tuo sostentamento:
- Hai insegnato con impegno a vivere del necessario nel timore di Dio, dicendo che è meglio avere la coscienza pulita che la cassa piena di soldi:
- Hai respinto qualche volta quanto ti veniva dato in dono, perché, illuminato dallo Spirito Santo, sapevi che era stato rubato:
- Ti sei impegnato in ogni modo, rivolgendoti ai governanti del tempo, perché la virtù della giustizia fosse associata sempre a quella della carità, soprattutto nei riguardi dei poveri:
- Ancora oggi sei per noi di grande esempio e riecheggia nei nostri cuori il tuo invito a praticare la povertà, che amavi definire nutrice dell’umiltà:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
Signore Gesù, tu hai proclamato beati i poveri ed hai mostrato per essi la tua predilezione, facendoti uno di loro; fa’ che ognuno di noi possa vivere come S. Francesco la beatitudine della povertà di spirito, distaccato dai beni terreni e orientato sempre verso i beni eterni. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Decimo Venerdì: la mansuetudine
La Parola di Dio
Vi esorto dunque, io, il prigioniero del Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace (Ef 4, 1-3).
L’esempio di S. Francesco
Dal Processo Cosentino per la Canonizzazione di S. Francesco di Paola
Mentre S. Francesco costruiva il convento a Paterno, andò colà un certo Padre Antonio Scozzetta dell’Ordine dei Minori per predicare. Questi, durante la predica, con forbito discorso, riprendeva mordacemente la vita e i modi del nostro Santo. Un giorno Padre Antonio andò da san Francesco e, mentre erano vicini al fuoco, Padre Antonio cominciò a riprendere la vita del nostro Santo. Egli non rispose; tese le mani al fuoco e le riempì di carboni accesi. Voltandosi verso Padre Antonio e tenendo a lungo le braci nelle mani, disse: “Per carità, scaldatevi”. Padre Antonio, vedendo questo miracolo, si prostrò a terra, lo venerò per santo e volle baciargli i piedi.
Invocazioni
Padre S. Francesco, durante la tua vita hai testimoniato la virtù della mansuetudine attraverso la calma inalterabile del tuo spirito, la dolcezza di tratto e benignità di volto, la pazienza operosa e aperta alla fiducia in Dio. Seguendo Cristo sulla strada della penitenza evangelica, ti sei reso come Lui mite ed umile di cuore.
Nel ritmo frenetico della vita in questo mondo, che corre sempre più veloce, abbiamo bisogno di tale virtù per aprirci maggiormente alla fiducia in Dio, ci rende calmi e sereni dinanzi alle difficoltà della vita, aperti, benevoli, accoglienti verso gli altri e mai intolleranti.
Nessuno mai, incontrandoci, ci trovi insofferenti o infastiditi, ma generosi e pronti alla comprensione piuttosto che all’ira. Nelle contrarietà della vita possiamo mantenere l’imperturbabilità d’animo, che è dono dello Spirito Santo. Il nostro desiderio di bene, che ci spinge a voler vedere con fretta i frutti del nostro operare, possa coniugarsi con la pazienza, che ci fa attendere, nella preghiera e nell’umile distacco da noi stessi, l’ora di Dio e il compimento della sua volontà.
Che non abbiamo mai a scoraggiarci per le nostre e per le altrui debolezze; ma, sorretti dalla fiducia in Dio, sappiamo superare con pazienza e dolcezza le une e le altre.
Con la tua intercessione impetraci da Dio la virtù della mansuetudine e ogni altra grazia, che oggi ti chiediamo.
-
Molto austero con te stesso, hai trattato sempre con grande carità gli altri, meritando l’elogio di essere stato sempre umano e affabile con tutti:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Ti sei mantenuto sempre equilibrato e paziente dinanzi ai sospetti nutriti sul tuo conto, accogliendo con serenità e calma le inchieste che la S. Sede promosse sulla tua vita e su quella dei tuoi compagni eremiti:
- Hai accolto con grande dolcezza quanti aprivano a te il loro cuore, confortandoli e riportandoli sulla strada del Signore con parole dolci e affettuose, anche se erano peccatori incalliti:
- Nelle tue difficoltà hai manifestato grande equilibrio e solidità di fede, accettando tutto con pazienza e rimettendoti alla volontà di Dio, senza mai trascurare alcun mezzo per risolvere i vari problemi:
- Ai tuoi religiosi, mosso da grande zelo, hai raccomandato di portare pazientemente i pesi gli uni degli altri per poter vivere sempre nella pace e nella santa carità:
- Hai cambiato con grande dolcezza l’animo dei soldati, che il re di Napoli, mal prevenuto contro di te, aveva inviato a Paterno Calabro per catturarti e portarti in prigione:
- Con mirabile mansuetudine hai convinto il re di Francia Luigi XI che il richiesto miracolo della guarigione non era nei piani di Dio, e lo hai invece preparato a morire rassegnato alla sua santa volontà:
- Con molto amore e pazienza hai convinto i tuoi religiosi ad accettare l’austera regola che proponevi, rassicurandoli nei loro timori che ‘a chi ama Dio, tutto è possibile’:
- Hai sopportato pazientemente la malattia e hai esortato i tuoi seguaci a fare altrettanto, invitandoli a considerare la sofferenza come una visita del cielo ed a gioire del tempo concesso per fare maggiore penitenza:
- Sei rimasto imperturbabile dinanzi alle accuse che alcuni invidiosi muovevano contro di te in Francia, appena giunto alla corte del re, rispondendo con atteggiamenti umili e mansueti, tanto da conquistare il rispetto e l’affetto di tutti:
- Hai trattato anche gli animali con dolcezza e mansuetudine, realizzando così nella tua vita la promessa messianica della convivenza pacifica dell’uomo con la natura:
- Da vero padre e maestro di vita spirituale, hai saputo unire mansuetudine e fortezza, non tollerando mai compromessi con l’errore e la colpa, anche se hai cercato sempre, con i modi del buon pastore della parabola, di portare i colpevoli a conversione:
- Tutti sono tornati dall’incontro con te conquistati dalla tua dolcezza; ed anche oggi non manchi di confortare e consolare con la protezione quanti si affidano alla tua protezione:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che hai inviato nel mondo il tuo Figlio come modello di vera umanità, e che hai concesso al tuo servo Francesco di essere come Lui mansueto con tutti e paziente in tutte le prove e difficoltà, concedici di non venir meno alla tua grazia e di imitare fedelmente Gesù nostra salvezza. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Undecimo Venerdì: la pace
La Parola di Dio
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio (Mt 5, 9).
L’esempio di S. Francesco
Dalla vita e dagli scritti di S. Francesco
La vita di Francesco e della comunità dei suoi eremiti ha giovato e giova tuttora al bene di molte anime e, per mezzo di lui, molte buone opere sono state compiute, rappacificazioni e pace (Supplica al Papa di Mons. Caracciolo nel 1471).
Quando giunse a Paterno riportò la pace fra i signori del posto, divisi tra loro per le guerre combattute allora in Italia (Processo di Amiens).
In Francia invia qualche religioso nella sua famiglia per sedare le liti e le contese sorte tra alcuni suoi fratelli per via di divisione dell’eredità paterna (Processo di Tours).
Durante la battaglia combattuta il giorno di S. Albino il buon Padre stette chiuso nella sua cella per ventidue giorni, mangiando soltanto due pani, comprati quattro denari l’uno, e bevendo soltanto acqua. È pia credenza che il re riportasse la vittoria per le preghiere di Francesco (ANONIMO, Vita).
Vi prego: mettete da parte tutti gli odi e le inimicizie e amate la pace perché è migliore di qualsiasi altro tesoro possono avere i popoli (Lettera del 1486).
Invocazioni
Padre S. Francesco, profeta di pace dovunque l’amore ti portò pellegrino, concedi ai nostri giorni quella pace, per la quale hai pregato, ti sei sacrificato e hai interposto in vita i tuoi buoni uffici.
Sul tuo esempio fa’ che anche noi otteniamo, attraverso la preghiera, questo dono prezioso, che è elargito solo da Dio. Donaci di comprendere che la pace è frutto di perdono e perciò di essere inclini anche noi alla riconciliazione fraterna, senza tentennamenti e senza discussioni, come tu ci hai insegnato.
Fa’ che possiamo essere attenti, come lo sei stato tu, ai segni dei tempi, per costruire una nuova società ove regni sovrano l’amore. Il richiamo evangelico alla conversione possa essere compreso pienamente da noi e scoprire così che la pace sociale e politica ha il suo fondamento nella pace del cuore. Che l’impulso a costruire la civiltà dell’amore parta da un rinnovato impegno per la concordia familiare e per la composizione su basi cristiane della pace domestica.
Fa’ che ciascuno di noi, come membro della Chiesa, riscopra il mistero della comunione nell’unica fede, nell’unico pane, nell’unico battesimo.
Padre S. Francesco, non ci colga mai lo scoraggiamento e la delusione, e, tra i numerosi germi di odio e tra i tanti segnali di guerra, possiamo sperare contro ogni speranza e annunciare al mondo la certezza della pace.
Rendici saldi in questa fede e in questi propositi, e ottienici dal Signore quanto noi oggi chiediamo per la tua intercessione.
-
L’impegno per questa virtù l’hai fondato sulla pace interiore, generata nel tuo animo dalla riconciliazione con Dio:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Non hai mai conservato rancore verso quanti sparlavano di te, ma hai accolto e perdonato tutti con carità, come nel caso di P. Antonio Scozzetta, che pubblicamente ti accusava di essere imbroglione:
- Hai esortato tutti a lavorare per la pace, affermando che essa è il più grande tesoro di cui possono godere i popoli:
- Hai pregato e ti sei sacrificato molto per la pace, insegnando che essa è un bene che deve essere comprato a caro prezzo:
- Hai sollecitato tutti alla riconciliazione sacramentale con Dio, consapevole che solo la pace con Lui può condurre ad una pace duratura con i fratelli:
- Da vero maestro di spirito hai sottolineato che il rancore distrugge la pace interiore e compromette la vita spirituale, precisando con profondo intuito psicologico che chi fomenta inimicizie aumenta in se stesso un inutile affanno:
- A Paterno Calabro hai fatto riconciliare due fratelli, dividendo miracolosamente un albero, posto al confine dei terreni di loro proprietà e che essi si contendevano con le armi in mano:
- Hai invitato tutti alla riconciliazione fraterna, esortando a perdonare fino al punto di dimenticare il torto ricevuto:
- Per dovere di giustizia hai sollecitato altresì il colpevole a chiedere perdono per il male arrecato ai fratelli, riparandolo con i mezzi più idonei a propria disposizione:
- Ai tuoi religiosi hai raccomandato la riconciliazione fraterna, disponendo che, più volte durante l’anno, essi la praticassero per prepararsi alla S. Comunione. Ed hai scritto nella tua Regola che chi rifiuta di chiedere perdono o non lo chiede di cuore invano sta nel monastero benché non ne venga allontanato:
- Durante l’assedio di Otranto da parte dei Turchi sei rimasto per alcuni giorni chiuso nella tua cella pregando e digiunando, finché il Signore non ti rivelò la fine di quel flagello e il ritorno della pace:
- Alla corte del re di Francia non hai tralasciato nulla perché fossero ricomposti i conflitti tra gli stati europei, esortando anche il Papa a mettere tutto il suo impegno per tale opera:
- A quanti rivolgono ancora a te con fede e ti scelgono come modello di vita, tu rinnovi l’invito della tua Regola a mettere da parte l’odio e il rancore, come anche lo sdegno e il desiderio della vendetta e a benedire coloro che ci maledicono e a pregare per quelli che ci perseguitano:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, principio e sorgente della pace, che hai suscitato il tuo servo Francesco per essere profeta di pace nella Chiesa e nella società del suo tempo, da’ a noi di godere sempre di questo dono e la forza di difenderlo tra i fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Dodicesimo Venerdì: la famiglia
La Parola di Dio
E Gesù partì con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso (Lc 2, 51).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
Molte signore lo aiutavano non solo con le loro elargizioni, ma anche lavorando con le loro mani, trasportando pietre, nonostante che vestissero di seta, per fare cosa grata al servo di Dio, il quale raccomandava loro di osservare il sacramento del matrimonio.
Invocazioni
Padre S. Francesco, tu hai avuto in dono da Dio una famiglia veramente cristiana, all’interno della quale hai mosso i primi passi verso la santità; noi ti preghiamo per le nostre famiglie, per quelle della nostra comunità ecclesiale, per tutte le famiglie del mondo. Regni sempre fra di esse il Signore Dio, affinché possano vivere nel suo santo timore e nell’osservanza della sua legge.
La vita coniugale sia espressione della grazia del sacramento del matrimonio: i coniugi l’alimentino con la fedeltà e la generosa dedizione reciproca.
La preghiera comune alimenti nelle famiglie la fede e aiuti a superare ogni difficoltà. Nella malattia e in ogni prova essa allarghi il cuore alla speranza e all’amorevole condivisione.
Si fomentino tra i membri della famiglia tutte le virtù, perché i genitori e i figli possano vivere nella concordia, nell’amore e nella pace. Nessuno nella stessa casa si senta non amato, emarginato, senza voce. Gli anziani soprattutto siano amorevolmente accolti, perché, dopo essere stati al centro di una loro famiglia, non subiscano l’affronto di sentirsi come un peso e indesiderati.
Tutti nella famiglia si abbandonino con fiducia alla provvidenza del Padre, che non fa mancare mai il necessario a chi si affida a lui.
Nessuna famiglia si chiuda egoisticamente nel suo benessere e nel proprio tornaconto, ma si apra generosamente all’accoglienza e alla condivisione.
Tu, o S. Francesco, che vivi ora nella grande e gloriosa famiglia dei santi, accoglie le nostre preghiere e impetraci da Dio le grazie per le quali oggi ti preghiamo.
-
Hai trovato nella tua famiglia naturale l’ambiente favorevole per la tua formazione cristiana e al suo interno, con l’aiuto dei tuoi genitori, hai mosso i primi passi verso la santità:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- I tuoi genitori ti sono stati sempre vicino nei momenti importanti della tua vita, soprattutto quando hai deciso di consacrarti al Signore come eremita:
- Hai mostrato sempre un grande impegno perché nella famiglie si conservasse l’armonia e la pace, inviando qualche volta i tuoi religiosi a sedare contese:
- Hai difeso la santità del matrimonio esortando i coniugi a vivere nel timor di Dio secondo il Vangelo:
- Ai figli hai insegnato l’obbedienza e il rispetto verso i genitori, assumendo atteggiamenti severi e ammonitori nei confronti di chi veniva meno al quarto comandamento:
- Hai pregato molto per il dono dei figli alle coppie sterili, intervenendo spesso, anche con il miracolo, a favore delle partorienti, inviando loro una candela benedetta:
- Hai difeso la vita dei nascituri, riprendendo una donna che si prestava a pratiche abortive:
- Ai genitori, ma soprattutto alle madri, hai raccomandato di portare sulla via del bene i propri figli:
- Sei stato accanto alle famiglie nei gravi momenti di difficoltà, soprattutto per la morte di qualche persona cara, dando conforto ed esprimendo la tua umana e cristiana solidarietà:
- Hai restituito vivo a tua sorella il figlio, al quale ella proibiva di seguirti nella vita religiosa, lanciando così un monito ai genitori di non ostacolare mai il piano di Dio sui propri figli:
- Hai voluto che i tuoi religiosi vivessero nella comunità come in una famiglia, nel rispetto e nella concordia, dandosi aiuto reciproco in ogni difficoltà spirituale e materiale:
- Sei stato di conforto al tuo papà nella vecchiaia, accogliendolo come oblato nella tua comunità religiosa a Paola, e assistendolo nel supremo momento della morte:
- Ora dal cielo a quanti ti invocano per aiuto ricordi la tua massima di vita, capace di rendere le famiglie oasi di pace e di serenità: ‘Fate tutto in carità’:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che hai costituito la famiglia umana come fondamento della vita dell’uomo e vuoi che in essa si riveli il mistero della tua comunione trinitaria, fa’ che, per intercessione di S. Francesco, le nostre famiglie possano essere fedeli alla vocazione che tu hai loro affidato. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
Canto a S. Francesco e bacio della reliquia.
Tredicesimo Venerdì: la perseveranza
La Parola di Dio
Nessuno che ha messo all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio (Lc 9, 62).
L’esempio di S. Francesco
Dalla Vita di S. Francesco scritta da un discepolo anonimo contemporaneo.
Egli volle osservare e custodire la legge naturale, i comandamenti di Dio dell’antica e nuova Legge; cercò di amare e onorare Dio con tutto il cuore, con le labbra e con le opere, di servirlo e obbedirgli con tutti i sensi e con tutta la sua mente… Fu degno di lode nella sua infanzia, caritatevole nella sua adolescenza, degno di onore nella sua giovinezza e molto amabile nella sua vecchiaia, vegliando in ogni tempo, facendo penitenza per novant’anni. Di bene in meglio, di virtù in virtù, l’Uomo di Dio, senza interruzione, si studiò di perseverare in ogni buona devozione, nella santa religione, che è, per i religiosi buoni, un paradiso in terra. E operò così santamente da entrare nella Patria celeste.
Invocazioni
Padre S. Francesco, durante i 91 di vita tu fosti sempre fedele al Signore, vivendo radicalmente la vocazione alla quale Egli ti aveva chiamato; concedi a noi altrettanta perseveranza affinché possiamo compiere generosamente il progetto al quale Dio ci ha chiamati.
Mai venga meno il nostro impegno di tendere al bene, seguendo il Signore, che è via, verità e vita. Lo scoraggiamento, l’incostanza e la pigrizia non prendano il sopravvento sui nostri buoni propositi. Protesi verso la perfezione di Dio, fa’ che non ci accontentiamo delle mezze misure, ma, con animo aperto e cuore generoso, possiamo dare il massimo di noi stessi, vivendo con radicalità la fede cristiana. Nulla possa il maligno contro di noi: non prevalgano la seduzione del male, il fascino delle realtà sensibili, l’accecamento dello spirito. Dopo aver compiuto con impegno questa nostra vita, possiamo chiudere i nostri occhi nella pace, per riaprirli nella gioia del cielo, consegnando al Signore i frutti delle nostre buone opere.
Intercedi per noi presso Dio, perché possa benedirci e rafforzarci in questi santi propositi e darci quelle grazie, che noi oggi gli chiediamo.
-
Hai cercato con impegno e costanza di conoscere il progetto di Dio su di te, andando anche contro i desideri del tuoi genitori e dei buoni frati di S. Marco Argentano, e l’hai realizzato con fedeltà e perseveranza:
Ad ogni invocazione si risponde: San Francesco di Paola, intercede per noi
- Sei stato perseverante sino alla morte nel vivere la penitenza evangelica: nelle varie austerità. Nei digiuni, nelle astinenze:
- Hai avuto grande fermezza nel combattere l’ozio, per cui non hai lasciato passare ora della tua vita senza impiegarla santamente:
- Hai difeso tenacemente la proposta per il tuo Ordine di una vita penitente contro ogni difficoltà e perplessità dell’autorità della Chiesa:
- Hai vissuto intensamente l’impegno perseverante della preghiera, ottenendo dal Signore molti favori per coloro ricorrevano a te in cerca di aiuto:
- Hai consegnato ai tuoi seguaci e ai tuoi devoti la tua esperienza di preghiera fiduciosa e perseverante, insegnando loro che la pura e assidua orazione dei giusti è una grande forza:
- Sei stato costante nel bene ed hai esortato a fare altrettanto, senza mai stancarsi, quanti sono ricorsi a te nelle loro difficoltà incoraggiandoli con le parole della Scrittura: ‘ai soli perseveranti si dà la corona’:
- Hai chiesto insistentemente al Papa l’approvazione di una Regola nuova per la tua famiglia religiosa, superando i dubbi e sconfiggendo ogni resistenza perché sapevi che ciò rientrava nei disegni di Dio:
- Hai avuto costanza nel difendere verità e giustizia, anche di fronte alle minacce e ai pericoli, che incombevano sulla tua persona:
- Non hai tralasciato di promuovere il bene ammonendo chi sbagliava e incoraggiando quanti operavano il bene, usando con tutti dolcezza e, all’occorrenza, decisione e fermezza:
- Hai avuto sempre fiducia negli altri, interpretando sempre in bene le loro azioni, spiegandone anche gli errori con il presumere sempre la retta intenzione:
- Al momento della morte ti sei presentato al Signore ricco di meriti, ricevendo la gloria dei santi, che anche la Chiesa ti ha riconosciuto, per cui oggi viene dai fedeli vieni invocato e imitato:
- Ai tuoi figli spirituali e a quanti si rivolgono a te, come ispiratore di vita e maestro di santità, tu ricordi, per incitarli a bene operare, le parole di Gesù: ‘Chi mette mano all’aratro e poi si volta indietro non è adatto per il regno dei cieli’:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.
Orazione conclusiva
O Dio, che sei immutabile ed eterno nell’onnipotenza e nella santità, e che hai concesso al tuo servo Francesco di esserti fedele per tutto il tempo della sua vita, dona anche a noi costanza nei propositi e perseveranza nel bene, perché possiamo approdare nel giorno che non tramonta e nella vita che mai finisce. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione finale
* Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito, vi doni la sua misericordia. Amen.
* Gesù Cristo, che dalla Croce ha attirato tutti a sé, vi doni la sua salvezza. Amen.
* Lo Spirito Santo, che ci rende discepoli e testimoni di Cristo, vi doni la sua pace. Amen.
* E su tutti voi, ai quali oggi S. Francesco ha indicato la strada della sequela di Cristo, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.