NOTE BIOGRAFICHE
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Luciano De Crecenzo, nacque a Napoli il 18 agosto 1928. Si laureò in ingegneria idraulica col massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel 1976 scoprì la sua vera vocazione, ovvero quella di scrittore divulgatore. Prima di trasferirsi a Milano, tuttavia, il futuro scrittore ebbe modo di sperimentare le difficoltà applicative della sua laurea: non riuscendo a trovare adeguata sistemazione nel campo geologico-geotecnico, svolse attività differenti, come il venditore di tappeti in un negozio nei pressi di piazza del Municipio, a Napoli, e persino il cronometrista alle Olimpiadi di Roma, nel 1960. Dopo tale periodo, accettò di trasferirsi nel capoluogo lombardo, dove venne assunto all’IBM, rimanendovi per un ventennio circa, in qualità di addetto alle pubbliche relazioni. Promosso dirigente, decise di lasciare il suo lavoro e dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, favorito anche dall’interessamento di Maurizio Costanzo, padrino della sua prima opera, Così parlò Bellavista.
Grazie anche alla partecipazione al talk show Bontà loro condotto da Costanzo e ad altre manifestazioni pubbliche, fra il 1976 e il 1977 il suo libro vendette oltre 600 000 copie e fu tradotto anche in giapponese, diventando un vero e proprio caso letterario. Nel corso degli anni, Luciano De Crescenzo, divenne così un autore di successo internazionale. Pubblicò in totale cinquanta libri, vendendo 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi.
Personaggio poliedrico, De Crescenzo ha lavorato come autore in televisione e in varie vesti nel mondo del cinema. Sul grande schermo esordì come attore ne Il pap’occhio (1980) al fianco dell’amico Roberto Benigni e diretto da Renzo Arbore. Nel 1990 recitò accanto a Sophia Loren e Luca De Filippo in Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller mentre nel 1995 scrisse, diresse e interpretò insieme a Teo Teocoli ed Isabella Rossellini Croce e delizia, considerato da alcuni critici come il suo film più riuscito. Nel corso della sua lunga carriera presentò cinque programmi televisivi e collaborò a varie testate giornalistiche. Fece la sua ultima apparizione davanti ad una telecamera nel 2001 interpretando un piccolo ruolo in un film.
Negli ultimi anni soffrì di una malattia neuropsicologica, la prosopagnosia, che non gli permetteva di riconoscere i volti delle persone conosciute. È morto il 18 luglio 2019 al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni per una polmonite.